É il 1903, il nuovo campionato è alle porte.
É anno di cambiamenti.
É anno di cambiamenti.
Raccontiamo la storia delle maglie bianconere tramite le abili parole di Renato Tavella. Riportiamo il capitolo “Un pacco da Nottingham” tratto dal libro “Nasce un mito: Juventus!”.
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Juventus, 1903 |
Nei diversi angoli d’Italia, con maggior partecipazione in Piemonte, Lombardia e Liguria, in molti avevano incominciato a interessarsi al football e organizzavano partite, allestivano squadre. Aumentavano i praticanti, in particolare tra i giovani, catturati dalla novità e affascinati dal gioco. Nello stesso Football Club Juventus erano cresciuti soci-giocatori, che adesso si contavano in alcune decine. Tanto che parlare di una squadra Juventus era -ed è- un modo generico di dire, solo aderente alla realtà poiché ogni partita era un fatto ancora poco comune e chi vi partecipava era, a pieno titolo, un rappresentante del Club. Pur se a dire il vero, Donna, Varetti e Armano, erano indotti a distinguere una squadra cosiddetta di base dalle altre che si formavano per opportunità e altro. Ma non ci stava ad una così netta distinzione, ad esempio, Umberto Malvano:
«Che cos’era, se non Juventus, la squadra che aveva trionfato tra gli studenti nella Coppa Ministero della Pubblica Istruzione?»