0-1
(Lichtsteiner 49')
Formazioni iniziali
Palermo: 1 Ujkani; 6 Munoz, 23 Donati, 25 Von Bergen; 31 Pisano, 89 Morganella, 5 Barreto, 28 Kurtic, 29 Garcia; 27 Ilicic; 10 Miccoli.
A disposizione: 99 Benussi, 4 Cetto, 7 Viola, 9 Dybala, 14 Bertolo, 15 Milanovic, 16 Zahavi, 17 Giorgi, 18 Labrin, 19 Budan, 20 Arevalo Rios, 21 Brienza.
Juventus: 1 Buffon; 15 Barzagli, 19 Bonucci, 3 Chiellini; 26 Lichtsteiner, 23 Vidal, 21 Pirlo, 8 Marchisio, 22 Asamoah; 32 Matri, 9 Vucinic.
A disposizione: 30 Storari, 6 Pogba, 11 De Ceglie, 17 Bendtner, 20 Padoin, 24 Giaccherini, 27 Quagliarella, 34 Rubinho.
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Il Palermo parte forte e Buffon deve respingere a pugni chiusi una sventola di Kurtic. E’ questa l’unica conclusione dei primi 20 minuti. La gara è piacevole,però tra il campo appesantito dalla pioggia e l’atteggiamento accorto delle due squadre, di occasioni se ne vedono poche. Marchisio ha sul destro un buon pallone al 30’, ma alza troppo la mira. Con il passare dei minuti la Juve cresce e al 36’ va vicinissima al gol: il cross di Vidal trova in area Matri che con il petto addomestica per Marchisio. Il destro è pronto, così come il riflesso di Vucinc che trova la deviazione da due passi, colpendo il palo. La palla più invitante però capita sui piedi di Matri alla fine del primo tempo: Vidal è bravo a recuperare sulla tre quarti e a crossare basso. Nell’area piccola è appostato l’attaccante, il cui tocco morbido si scontra con il riflesso di Ujkani.
Il Palermo si salva anche in avvio di ripresa sul diagonale di Vucinc. Il montenegrino, imbeccato da Matri lascia partire un destro rasoterra che colpisce la parte esterna del palo.
Mirko comunque è ispirato e quando si avventa sul lancio di Pirlo, crea la magia: il controllo non è semplice, ma il tacco che mette Lichtsteiner davanti a Ujkani è un colpo di genio. Questa volta davvero non si può sbagliare e il vantaggio è più che meritato.
Mirko comunque è ispirato e quando si avventa sul lancio di Pirlo, crea la magia: il controllo non è semplice, ma il tacco che mette Lichtsteiner davanti a Ujkani è un colpo di genio. Questa volta davvero non si può sbagliare e il vantaggio è più che meritato.
Al 9’ la Juve perde Vidal per un colpo alla caviglia, ma trova la potenza di Pogba. Il che, viste le condizioni del campo, specie sulla fascia di competenza dei due, è tutt’altro che un male. Matri cerca due conclusioni dalla distanza, non centrando la porta, mentre quella di Pirlo è tra i pali, ma troppo centrale per impensierire Ujkani.
Al 20’ Padoin regala un po’ di riposo a un esausto Lichtsteiner, mentre Gasperini tenta il tutto per tutto mandando in campo Dybala al posto di Donati. Sette minuti dopo tocca a Bendtner che rileva Matri e appena entrato regala un brivido, provando un diagonale di destro troppo angolato.
Al 30’, Morganella, già ammoniti, stende Asamoah e si merita il secondo giallo, lasciando il Palermo in dieci uomini. La Juve può approfittarne per controllare la gara ancor più agevolmente e tutto quello che concede ai tentativi del Palermo di riequilibrare la partita è un sinistro di Miccoli, altissimo.
I bianconeri controllano la partita sino al termine, respingendo i tentativi di Miccoli e compagni e sfiorando pure il raddoppio in qualche occasione, come quelle in cui Bonucci e Vucinic si trovano soli davanti a Ujkani, senza avere il cinismo necessario per chiudere la gara. Il 2-0 non arriva, ma per celebrare il ritorno di Conte in panchina basta un gol solo: il mister è tornato e la Juve ha vinto. In fondo, questa domenica regala una sola novità.
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